sabato 21 giugno 2014

NULLA E' SCONTATO -

         NULLA E' SCONTATO <><> LA VITA DEL CREDENTE <><>

Pubblicato il da Bruno D'ANDREA


Un tema fondamentale e centrale nella vita del cristiano; come mantenere costantemente viva la consapevolezza della presenza di Dio nella nostra vita. Tutti i nati di nuovo sperimentano la presenza di Dio soprattutto in alcuni momenti, come ad esempio, durante la preghiera personale o in chiesa durante i servizi di adorazione, ma cosa ben diversa è avere coscienza della Sua presenza in ogni momento e in ogni circostanza, perché una continua consapevolezza che Dio è con noi, pronto ad intervenire in nostro soccorso, influisce sui nostri comportamenti.
Per tutta la Sua vita Gesù ebbe un’ininterrotta comunione col Padre, non visse neppure un minuto senza sentire la Sua presenza e fu per Lui un vero dramma nel dramma quando, sulla croce, essendosi caricato di tutti i peccati del mondo ed essendo divenuto Egli stesso peccato per noi, sperimentò la separazione da Lui. Il peccato preclude ogni possibilità di comunione con Dio ed anche se sulla croce Gesù si fece carico di peccati non Suoi, essendosi pienamente sostituito all’uomo peccatore, sperimentò la sua stessa condizione.
Matteo 27:46 Verso l'ora nona, Gesù gridò con gran voce dicendo: «Elì, Elì, lammà sabactanì?». Cioè: «Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?».
Quel grido di Gesù rimase nella storia. Egli subì da parte di Dio lo stesso abbandono riservato ai peccatori, ai quali è impossibile accostarsi alla Sua santità; e in quell’abbandono, in quella solitudine, provò un dolore talmente forte che gridò.
Quando si ha la consapevolezza della costante presenza di Dio si prova sollievo, si acquista sicurezza e forza, si affrontano e superano le prove della vita,
Isaia 41:10 Non temere, perché io sono con te non smarrirti, perché io sono il tuo DIO. Io ti fortifico e anche ti aiuto e ti sostengo con la destra della mia giustizia.
Questo versetto ci ricorda che la Sua presenza non si allontana mai da noi e che nei momenti difficili non dobbiamo cadere nello scoraggiamento e nella paura, perché Egli è sempre pronto ad aiutarci, soccorrerci e sostenerci.
Nessuna ricchezza terrena può conseguire, nelle circostanze difficili, le vittorie che solo la presenza di Dio e la fede in Lui consentono.
Dalla Scrittura apprendiamo che Mosé teneva tanto alla presenza di Dio…
Esodo 33: Poi Mosè disse all'Eterno: «Vedi, tu mi dici: "Fa' salire questo popolo". Ma tu non mi hai fatto sapere chi manderai con me. Eppure hai detto: "Io ti conosco personalmente e hai pure trovato grazia ai miei occhi". Perciò ora, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, deh, fammi conoscere le tue vie, perché ti conosca e possa trovare grazia ai tuoi occhi. Considera inoltre che questa nazione è tuo popolo». L'Eterno rispose: «La mia presenza andrà con te, e ti darò riposo». Mosè allora gli disse: «Se la tua presenza non viene con me, non farci partire da qui.
… che senza di essa non sarebbe partito. Vedendo il suo cuore, Dio lo esaudì.
Esodo 33:17 L'Eterno disse a Mosè: «Farò anche questa cosa che hai chiesto, poiché tu hai trovato grazia ai miei occhi e ti conosco personalmente»
In numerosi Salmi si legge che Davide amava la presenza di Dio al punto che in preghiera non Gli chiedeva di essere preservato dalla perdita di quanto gli era umanamente più caro, come i figli o il regno, ma di non essere privato della Sua presenza. Davide amava Dio più del regno e delle cose terrene a lui più care.
Salmo 50:13 Non respingermi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito
La prima esortazione che Dio fece ad Abramo, quando gli apparve, ancor prima di promettergli un figlio, fu quella di camminare alla Sua presenza rettamente, con integrità e con cuore totale per Lui.
Genesi 17:1 Quando Abramo ebbe novantanove anni, l'Eterno gli apparve e gli disse: «Io sono il Dio onnipotente; cammina alla mia presenza, e sii integro;
Questo comando ci riguarda personalmente. Se uomini comuni, fragili e pieni di difetti, nella loro vita riuscirono a dare priorità assoluta alla presenza di Dio, lo possiamo anche noi; i loro esempi ci servono da stimolo ed incoraggiamento, ma in particolar modo deve stimolarci l’esempio offertoci da Gesù, che aveva piena consapevolezza della costante presenza del Padre, e dobbiamo essere Suoi imitatori.Come possiamo mantenere sempre viva la coscienza della presenza di Dio nella nostra vita? Come esercitarci per praticarla?
Qualche suggerimento pratico? Si , però ciò non vieta a ciascuno di Voi di avere o trovare altre personali strategie
Iniziamo la giornata,
rivolgendo un pensiero, un saluto di buongiorno, un ringraziamento, una lode al nostro Signore, proprio come in generale al mattino diamo il buon giorno o un bacio alle persone care che vivono con noi.
Salmi 91:1,4 Chi dimora nel riparo dell'Altissimo, riposa all'ombra dell'Onnipotente. Egli ti coprirà con le sue penne e sotto le sue ali troverai rifugio; la sua fedeltà ti sarà scudo e corazza
Radichiamo in noi la consapevolezza che Egli ci è vicino, onorando la Sua presenza sin dal momento del nostro risveglio; comportamenti superficiali e distratti nei Suoi confronti ci impediscono di avvertire la Sua presenza, la Sua protezione, il Suo sguardo amorevole.
Leggiamo e meditiamo la Sua Parola.
Quando, dopo la morte di Mosé, Dio parlò per la prima volta a Giosué per dargli l’incarico di guidare il Suo popolo nella terra promessa, gli disse:
Questo libro della legge non si diparta mai dalla tua bocca, ma meditalo giorno e notte, cercando di agire secondo tutto ciò che vi è scritto, perché allora riuscirai nelle tue imprese, allora prospererai.” Giosuè 1:8
Dio non gli raccomandò solo di leggere la Sua Parola, ma gli comandò di meditarla e di metterla in pratica, perché solo così sarebbe riuscito nelle sue imprese e avrebbe prosperato. La volontà di Dio è, quindi, che superiamo le difficoltà e che prosperiamo, in quanto Egli non ama le preoccupazioni e la miseria, e a tal fine ci avverte sulla necessità di conoscere la Sua Parola, ma non solo, perché anche se questo serve a far crescere la fede, la semplice conoscenza non ci permette di appropriarci delle Sue promesse; dobbiamo mettere in pratica ciò che conosciamo e dobbiamo soprattutto mettere in azione la nostra fede in Lui.
Esaminando le condizioni delle nazioni del mondo possiamo constatare che dove la Parola di Dio è conosciuta e messa in pratica, c’è prosperità, mentre dove essa è ignorata dilaga la miseria. La prosperità è la conseguenza di una condizione spirituale di comunione con Dio e di fede nella Sua Parola ed anche se noi credenti aspiriamo ad ascoltare la voce di Dio ed attendiamo che ci parli personalmente, dobbiamo innanzitutto aspirare a conoscere la Sua Parola, a meditarla e ad obbedirle, perché in essa troviamo la risposta ad ogni nostro bisogno.
Preghiamo il Signore per noi stessi e per gli altri.
Tutti conosciamo il grande valore della preghiera nella vita del credente e tendiamo a realizzare una vita di preghiera efficace, ma per esperienza sappiamo che non sempre è facile pregare. Quando siamo sopraffatti dalle preoccupazioni ed entriamo in ansia, la preghiera viene soffocata e impedita, perché il nostro spirito è oppresso. Nel capitolo 6 del Vangelo di Matteo possiamo notare l’insistenza con cui Gesù ci esorta ad allontanare le ansietà e gli affanni.
Matteo 6: dal vs.25 Perciò io vi dico: Non siate con ansietà solleciti per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di che vi vestirete. La vita non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Osservate gli uccelli del cielo: essi non seminano, non mietono e non raccolgono in granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro? E chi di voi, con la sua sollecitudine, può aggiungere alla sua statura un solo cubito? Perché siete in ansietà intorno al vestire? Considerate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; eppure io vi dico che Salomone stesso, con tutta la sua gloria, non fu vestito come uno di loro. Ora se Dio riveste in questa maniera l'erba dei campi, che oggi è e domani è gettata nel forno, quanto più vestirà voi o uomini di poca fede? Non siate dunque in ansietà, dicendo: “Che mangeremo, o che berremo, o di che ci vestiremo?”. Poiché sono i gentili quelli che cercano tutte queste cose, il Padre vostro celeste, infatti, sa che avete bisogno di tutte queste cose. Ma cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte. Non siate dunque in ansietà del domani, perché il domani si prenderà cura per conto suo. Basta a ciascun giorno il suo affanno».
Non permettiamo che i problemi e l’ansia ci facciano smarrire la consapevolezza della presenza di Dio e ci facciano perdere le Sue benedizioni. La Scrittura ci esorta ad avere fede in Dio e ad aspettarci da Lui interventi positivi e risolutori dei nostri problemi, mentre l’ansia è la negazione della fede, in quanto si aspetta qualcosa di negativo. Chi si lascia travolgere dalle circostanze ed è ansioso, si trova nell’angoscia e nella confusione, non vive e non riesce neppure a leggere, a meditare, pregare. L’ansia è lo strumento usato dal maligno per dominarci e farci credere che Dio non si occupa di noi, per questo non dobbiamo dimenticare neppure per un momento di avere un Pastore, un Signore che ci ama più della pupilla dei Suoi occhi e che provvede ai nostri bisogni.
Filippesi 4:6 Non siate in ansietà per cosa alcuna, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio mediante preghiera e supplica, con ringraziamento. E la pace di Dio, che sopravanza ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.
Quando le circostanze difficili cercano di attanagliare la nostra mente e il nostro cuore, non comportiamoci come se non avessimo un Dio che è nostro Padre, ma andiamo subito a Lui e presentiamoGli in preghiera le nostre richieste, crediamo nel Suo intervento ed entriamo nel Suo riposo che dà pace. Se eliminiamo l’ansia, la nostra vita di preghiera diventa più facile e scorrevole. Chi è in Cristo può rifiutare l’ansia nel nome di Gesù e scegliere di camminare per fede in Dio.
Ringraziamo Dio in ogni situazione.
1Tessalonicesi 5:18 In ogni cosa rendete grazie, perché tale è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.
Possiamo ringraziare Dio in tutte le circostanze, anche in quelle più avverse, perché crediamo che egli le cambierà e provvederà soluzioni ai nostri problemi. La Scrittura ci dice che per quelli che Lo amano, Dio fa cooperare al bene tutte le cose, anche quelle apparentemente più sfavorevoli. La nostra parte è quella di amarLo con tutto il nostro cuore e di camminare nella Sua volontà; Egli farà la parte più importante: opererà usando ogni circostanza per i Suoi fini, volgendola al bene.
Romani 8:28 Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proponimento.
Lodiamo sempre Dio, come stile di vita.
Non trascuriamo la lode, che dà gioia ed edificazione. La nostra lingua pronunci sempre parole di lode e di adorazione per il Signore.
Salmi 35:28 La mia lingua celebrerà la tua giustizia e canterà la tua lode tutto il giorno.
Impariamo a stare in silenzio e ad aspettare davanti al Signore .
Quando ci poniamo in preghiera, spendiamo del tempo in silenzio davanti a Dio, gustiamo la Sua presenza, stiamo in ascolto di ciò che ha da dirci. EsprimiamoGli così il nostro desiderio di comunione con Lui e trasmettiamoGli le nostre aspettative di ricevere una parola, un consiglio, un segno, una rivelazione.
Salmi 46:10 Fermatevi e riconoscete che io sono DIO; io sarò esaltato fra le nazioni, sarò esaltato sulla terra.
Alla fine della giornata riposiamo nella Sua presenza.
Dopo essere stati accompagnati per tutto il giorno dalla consapevolezza della presenza di Dio, non possiamo non concludere la giornata rivolgendo a Lui il nostro ultimo pensiero, la nostra ultima invocazione ed esprimerGli il nostro desiderio di sentire la Sua vicinanza e la Sua protezione.
Salmo 16:11 Tu mi mostrerai il sentiero della vita; c'è abbondanza di gioia alla tua presenza; alla tua destra vi sono delizie in eterno.
Stando alla presenza del Padre, dove ci sono gioie e delizie in abbondanza, potremo sempre chiederGli di indicarci i sentieri della vita, della salute, della guarigione, della benedizione.
La presenza di Dio, che possiamo chiaramente percepire accanto a noi, ci trasforma, elimina l’ansia e la paura, ci dà gioia e pace, caccia la tristezza e la solitudine.
Possiamo accogliere questi suggerimenti, dedotti da quanto ci insegnano anche i servitori di DIO, nostri conduttori, o seguire altri metodi che abbiamo sperimentato, purché acquistiamo la consapevolezza che Dio è sempre con noi e agiamo di conseguenza in ogni momento della nostra vita. Sia quando siamo in preghiera, che durante le nostre attività quotidiane, il nostro pensiero e il nostro cuore siano ininterrottamente collegati al Signore. Se impareremo a camminare costantemente alla Sua presenza, la qualità della nostra vita cambierà, la nostra bocca non cesserà di lodarLo e di ringraziarLo, entreremo in una sempre maggiore sintonia con Lui e riceveremo sempre più le Sue benedizioni.
Siamo nati per vivere alla presenza di Dio e senza di essa rischiamo di cadere nell’angoscia, come lo sono i pesci quando vengono messi fuori dall’acqua.
La Sua presenza mette in fuga l’ansietà, ci rende liberi di adorarLo e ci dà vita, pace e gioia.

IL SIGNORE SIA LODATO


















 

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