venerdì 19 settembre 2014

I TANTI MIRACOLI DI GESU' DESCRIVONO CHE EGLI E' IL SIGNORE DELLA NATURA

I vari miracoli di Gesù  descrivono che egli è il Signore della natura calmando le acque in tempesta, la Sua autorità sulle forze preternaturali maligne quando libera un indemoniato di Gadara, guarisce una donna emorroissa , dimostrando così che anche le malattie Gli sono sottoposte , e  quando riporta in vita la figlia di  Iario, tutti capiscono che Egli è anche il Signore sulla morte. Gesù ancora provvede da  mangiare a cinquemila uomini e,con questo miracolo,indica al mondo che Egli è in grado di provvedere ad ogni necessità. Erode rimane meravigliato da tanto udito. Pietro conclude dicendo che: Gesù veramente e il Cristo promesso e settanta discepoli rispondono alla sua chiamata per servirlo.

L’annuncio della buona notizia     (Luca 10:1-12)
a.        La designazione degli operai
Nel  secondo anno di ministero,Gesù chiama dodici dei suoi discepoli (Mc. 3:13,14) e l’invia in missione come apostoli. Conosceva molto bene il Signore, l’importanza di organizzare e coordinare l’opera  evangelistica  come pure sapeva che quegli stessi uomini guidati dallo Spirito Santo avrebbero  annunciato l’Evangelo dopo la Sua ascensione.
Circa un anno dopo, alcuni mesi prima della crocifissione,Il Maestro  chiama altri operai,stava dando inizio al Suo ultimo viaggio dalla Galilea a Gerusalemme.Ne sceglie settanta e  come saggio Padrone della vigna e Signore della mèsse  li suddivisi  in due gruppi come aveva fatto in precedenza con i dodici (Mc.6:7) che inviandoli  Gesù volle sottolineare l’importanza della comunione e della collaborazione nel servizio spirituale.
Nella Chiesa del Nuovo Testamento, l’efficacia non è mai posta su un  responsabile unico; Paolo,l’apostolo dei Gentili, ne è un esempio avendo avuto nei suoi viaggi missionari,al suo fianco sempre dei collaboratori, Barnaba,Timoteo,Tito,Sila i quali contribuirono all’evangelizzazione e alla cura delle Chiese di nuova fondazione.
La comitiva attraversò il Giordano percorse il suo versante orientale e la Perea, per poi  tornare verso Gerico e infine a Gerusalemme come il Signore della mèsse aveva a tutti invitato a fare. Essi prepararono  la via  alla venuta di Cristo in quelle zone e quelle basi resero molto più efficace l’Opera  del Signore ,I settanta divennero  validi collaboratori di Dio.(I Cor.3:9) Gesù ,comunque invitò a che i settanta guardassero oltre il ristretto campo di servizio affinchè si rendessero conto di quanto fosse vasto e che il raccolto di una si immensa mèsse sembrasse impossibile in modo particolare se gli operai sono pochi.
b.        La paga degli operai
Nel mandare i settanta, dopo aver assegnato loro un compito specifico in zone diverse Gesù diede anche utili e pratiche istruzioni. Innanzitutto comunicò che quanto si apprestavano a fare non sarebbe stato un compito semplice si sarebbero trovati come  <agnelli in mezzo ai lupi>. Ma, quel;<Io vi mando sottintende che Gesù sarebbe stato sempre al  loro fianco proteggendoli da qualunque pericolo. Avrebbe badato a tutte le necessità durante il viaggio,le scorte minime e non prendere molto denaro e ancora Il Signore assicurò tutti che sarebbero stati ospitati dalla gente del posto. Non fermarsi  a salutare nessuno ammonì, sarebbe stato causa di perdita di tempo come in quei posti era di abitudine intrattenere i viandanti,l’annuncio del l’Evangelo era urgente. Gesù Invitò a non accettare ospitalità indiscriminatamente ,dovendo così come in precedenza avevano fatto i dodici ,valutare chi fosse più adatto(Mt.!0:11)scegliendo una casa indegna avrebbero potuto compromettere l’opera in quel posto.
ANCHE OGGI CHI SVOLGE UN’OPERA PIONERISTICA DEVE< FARE LA MASSIMA ATTENZIONE ALLE PERSONE CHE COLLABORANO AL SUO MINISTERIO. Trovata la casa più adatta a ospitarli Gesù li esorto a pregare che Dio benedisse quella casa. Il cibo sarebbe stato provveduto assieme all’ospitalità,tuttavia mai assumere atteggiamenti da mendicanti e considerare ogni cosa come doni per il loro servizio.
LE COMUNITA’ CRISTIANE DI OGGI DOVREBBERO CONSIDERARE IL CONTRIBUTO AI MINISTRI DI CULTO NELLA STESSA MANIERA, COME UN GIUSTO SOSTEGNO DOVUTO A CHI LAVORA A TEMPO PIENO AL SERVIZIO DI DIO  (I TIM.5:17,18; I COR.9:14) I settanta discepoli  a loro volta dovevano ricambiare sia con la benedizione sia pregando per la guarigione dei malati, a dimostrazione che il regno di Dio si era avvicinato a quelle case.
c.        In caso di rifiuto
Alla fine del Suo discorso, Gesù spiegò ai Suoi discepoli che avrebbero dovuto proclamare l’Evangelo a tutti ma senza costringere nessuno ad accettarlo. La città che si rifiutava loro non avrebbero dovuto far altro che scuotere la polvere dai loro piedi,nel giorno del giudizio, quel popolo avrebbe dovuto rispondere di quel rifiuto nel regno di Dio subendo, una punizione peggiore della città di Sodoma.
Paolo e Barnaba, ad  Antiochia  di  Pisidia,  seguirono alla lettera questa istruzione di Gesù (At.13:50-51)





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