martedì 2 settembre 2014

VEDERE PER CREDERE O CREDERE PER VEDERE

Vedere per credere o credere per vedere “Gesù le disse: Non ti ho io detto che se credi, tu vedrai la gloria di Dio?” (Giovanni 11:40). Vedere per credere o credere per vedere? Questa frase non è un semplice sciogli lingua, una rima o una massima, ma, una domanda molto importante. Generalmente, quando l’uomo entra nel terreno del soprannaturale, la prima esigenza che ha è quella di aiutare la sua natura umana con l’utilizzo di almeno tre sensi: la vista, l’udito e il tatto. Chi pensa che per credere in Dio sia prima necessario vedere qualcosa o qualcuno, per poi convincersi, commette un grosso errore, perché manca di una caratteristica indispensabile che Dio richiede a tutti coloro che si rivolgono a Lui, la fede: “Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano” (Ebrei 11:6 N.R.). Il principio stabilito da Dio, è l’opposto di quello dell’uomo. Prima l’uomo deve credere per fede nella Persona e nell’opera di Cristo Gesù il Signore, per quella fede che si riceve dall’ascolto dell’Evangelo, poi vede l’opera di Dio compiersi in modo meraviglioso nella sua vita. Invertire i principi stabiliti da Dio, non giova ma, rivolgiti a Lui con fede, con un cuore sincero, il Signore sa riconoscerlo, con il desiderio e la preghiera che Egli operi nella tua vita, allora tu “vedrai la gloria di Dio”.

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