mercoledì 17 giugno 2015
Chiesa di Corinto - Divisioni nella comunità -
1 Corinzi ‘ Cap. 1 vers. 10-13 Fratelli, in nome di Gesù Cristo, nostro Signore, vi chiedo che viviate d'accordo. Non vi siano contrasti e divisioni tra voi, ma siate uniti: abbiate gli stessi pensieri e le stesse convinzioni. Purtroppo alcuni della famiglia di Cloe mi hanno fatto sapere che vi sono litigi tra voi.
Mi spiego: uno di voi dice: 'Io sono di Paolo'; un altro: 'Io di Apollo'; un terzo sostiene: 'Io sono di Pietro'; e un quarto afferma: 'Io sono di Cristo'. Ma Cristo non può essere diviso! E Paolo, d'altra parte, non è stato crocifisso per voi. E nessuno vi ha battezzati nel nome di Paolo.
Prosegue poi sempre in:
1 Corinzi ‘ Cap. 10 vers.1-6
Non voglio infatti che ignoriate, o fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola, tutti attraversarono il mare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nuvola e nel mare, tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava e quella roccia era il Cristo Gesù.
Ma della maggior parte di loro Dio non si compiacque e perciò furono abbattuti nel deserto. Ora ciò avvenne come esempio per noi, perché non desiderassimo cose cattive, come essi le desiderarono. In fine in:
2 Corinzi Cap.2 vers.5-11 – Da: Ordine e disciplina nella chiesa
” Or se qualcuno è stato causa di tristezza, egli ha rattristato non tanto me quanto, in qualche misura, per non esagerare, tutti voi. Basta a quel tale la punizione inflittagli dalla maggioranza; quindi ora, al contrario, dovreste piuttosto perdonarlo e confortarlo, perché non abbia a rimanere oppresso da troppa tristezza. Perciò vi esorto a confermargli il vostro amore; poiché anche per questo vi ho scritto: per vedere alla prova se siete ubbidienti in ogni cosa. A chi voi perdonate qualcosa, perdono anch'io; perché anch'io quello che ho perdonato, se ho perdonato qualcosa, l'ho fatto per amor vostro, davanti a Cristo, affinché non siamo raggirati da Satana; infatti non ignoriamo le sue macchinazioni" Dovremmo riflettere attentamente poiché, attraversiamo un momento critico sotto molti aspetti. non basta leggere la parola di Dio ma leggerla e cercare di capirla e metterla in pratica.
Severa lettera quella inviata da Paolo alla comunità cristiana di Corinto. Era stata cosa necessaria ma dolorosa, sia per chi l'aveva inviata (l'Apostolo Paolo) che per chi l'aveva ricevuta (la comunità della chiesa). Non più dolorosa però, dei danni che erano stati fatti alla comunità . Sembra che i Corinzi in ogni cosa non potessero esimersi dall'esagerare. Quando, infatti, la prima volta Paolo denunzia gli abusi che vi si commettevano, i Corinzi lo ignorarono e non fanno nulla per rimediare.
Il discorso di Paolo può sembrare contorto: egli, però, vuole mettere in evidenza come, nella chiesa cristiana, se, in questo anche noi crediamo, siamo tutti legati l'uno all'altro e, se un membro del corpo soffre, tutti ne soffrono. Se il comportamento di uno o più cristiani è tale da rattristare, tutta la chiesa ne sarà condizionata negativamente in maggiore o minore misura.
L'esercizio responsabile della disciplina comunitaria non era cosa facile da insegnare neanche per l'apostolo Paolo, soprattutto per una comunità come quella di Corinto.
E' responsabilità della comunità cristiana mantenere al suo interno ordine e disciplina .
Non vivere la disciplina correttamente, può essere pericoloso per la stessa comunità, perché” l’avversario” potrebbe profittarne (cioè avvantaggiarsene) ed utilizzare la cosa per danneggiarla e distruggerla irreparabilmente .
Il cristiano deve essere consapevole, cosciente (attento) dell'intelligenza malvagia di Satana, che è sempre pronto a far del male, anzi, per farlo "le studia tutte.”
Studia anche quelle cose che in buona fede si pensa non abbiano nulla a che fare con la comunità cristiana. La storia lo ha dimostrato: una chiesa senza disciplina o una chiesa con eccessiva disciplina sono ugualmente un male. Una chiesa che tollera tutto ed una chiesa che vorrebbe controllare strettamente il comportamento e persino il pensiero dei suoi membri, è una chiesa alienata e strumentalizzata da Satana per i suoi scopi.
Per questo Paolo, "davanti a Cristo" dà per primo l'esempio di disponibilità a perdonare. Questo ci rammenta Gesù che disse nel Padre nostro: "perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo a ogni nostro debitore"(in Luca 11:4). Tutta questa esperienza deve essere occasione per tutta la comunità, di crescita spirituale: "poiché anche per questo vi ho scritto: per vedere, messi alla prova, se siete ubbidienti in ogni cosa", cioè ubbidienti a Cristo, che parla attraverso il ministero dell'apostolo Paolo. La cosa, grazie a Dio, è ben recepita dai Corinzi: "Infatti, ecco quanta premura ha prodotto in voi questa vostra tristezza secondo Dio, anzi, quante scuse, quanto sdegno, quanto timore, quanto desiderio, quanto zelo, quale punizione! In ogni maniera avete dimostrato di essere puri in questo affare" (in 2 Corinzi 7:11). Di fronte a quella che spesso oggi è la superficialità dell'essere chiesa che, serve i nostri comodi soltanto, come reagiremmo di fronte alla serietà dell'Apostolo Paolo per quanto riguarda la questione della disciplina? Infine:
Voglio chiedere elevando ed invitandovi ad elevare, in questa giornata di preghiera così importante, al nostro Signore questa breve preghiera: Perdono, o Signore, perché spesso prendo troppo poco seriamente la fede cristiana e la vita nella comunità cristiana, la quale deve essere sottoposta ad ordine e disciplina. Rendici altresì coscienti di quando in questo, noi potremmo esagerare e, soprattutto, dacci intelligenza rispetto alle macchinazioni di Satana, sempre pronto come un leone ruggente a danneggiare.
*L' amore è paziente, è benevolo; l' amore non invidia; l' amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s' inasprisce, non addebita il male, non gode dell' ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.
In 1 Corinzi cap.13 vers.dal 4 a l7 -
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