domenica 23 agosto 2015

LI GIUDERA' UN FANCIULLO Isaia-11,3-6

Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i poveri e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese. La sua parola sarà una verga che percuoterà il violento; con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio. Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia, cintura dei suoi fianchi la fedeltà. Il lupo dimorerà insieme con l’agnello, la pantera si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un fanciullo li guiderà. Possibilità di salvezza : La raccolta del libro di Isaia è chiamata «Libretto dell’Emmanuele» perché ha come tema centrale la venuta di un personaggio che porta questo nome (Is 6-12) Essa contiene prevalentemente oracoli pronunziati dal profeta durante la guerra siro-efraimita. All’inizio si preannunzia la nascita dell’Emmanuele (Is 7,10-17), a cui viene assegnato poi un ruolo centrale nella liberazione di Israele (9,1-6): infine egli viene messo al centro di un universo rinnovato (11,1-10). Qui viene ripreso il tema del re portatore di pace, il cui ruolo è ancora maggiormente esaltato. L’oracolo si apre con questo annunzio: «Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici» (v. 1). Questa volta il personaggio regale è presentato come un nuovo germoglio che spunta dal tronco di Iesse, il padre di Davide. Questa immagine suggerisce l'idea che il re promesso venga dopo una interruzione della dinastia regale. La ripresa avviene a partire dalla «radice di Iesse», e non da quella di Davide: ciò significa che il nuovo re non si colloca sulla linea di quelli che si sono succeduti storicamente sul trono davidico, ma rappresenta una realtà totalmente nuova, con la quale viene portato a compimento il progetto divino espresso nella vocazione di Davide. Sono poi descritti gli effetti della sapienza e dell'intelligenza nella pratica dell'attività giudiziale del re: «Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli umili della terra. Percuoterà il violento con la verga della sua bocca, con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio. La giustizia sarà fascia dei suoi lombi e la fedeltà cintura dei suoi fianchi» (v. 3b-5). Il re si comporterà dunque come il difensore dei miseri e degli oppressi contro i violenti e gli empi, mostrando così tutta la sua giustizia e la sua fedeltà verso DIO. Queste due virtù diventano così parte costituiva del suo modo di essere e di agire. Egli porta a termine la lotta contro i malvagi senza ricorrere alla violenza ma solo con la potenza della sua parola. La parte finale dell'oracolo descrive invece gli effetti della sua azione politica: «Il lupo dimorerà insieme con l’agnello; il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un piccolo fanciullo li guiderà. La mucca e l’orsa pascoleranno insieme; i loro piccoli si sdraieranno insieme. Il leone si ciberà di paglia, come il bue. Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera; il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso» (vv. 6-8). Come conseguenza della sua condotta ispirata dal consiglio e dalla fortezza, si realizza una pace di dimensioni universali: gli animali si riconciliano tra loro e con l'uomo (cfr. Os 2,20-22; Is 65,25; Ez 34,25) e i serpenti velenosi non morsicano la mano che il bambinetto mette nel loro covo. Tutto fa dunque pensare a un nuovo paradiso terrestre. E ancora, viene descritto un cambiamento radicale nel comportamento della gente: «Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la conoscenza del Signore riempirà la terra come le acque ricoprono il mare» (v. 9). Indica ancora la totale sottomissione ai comandamenti divini. «In quel giorno avverrà che la radice di Iesse sarà un vessillo per i popoli. Le nazioni la cercheranno con ansia. La sua dimora sarà gloriosa» (v. 10). La concezione particolarista ed esclusivista del re escatologico viene nettamente superata: il discendente di Iesse diventerà un punto i riferimento non solo per gli israeliti ma anche per le altre nazioni. Considerazioni Dalla profezia di Natan (2Sam 7), in un primo momento viene annunziata la nascita di un discendente di Davide come segno della imminente liberazione dai nemici (Is 7,14); in un secondo momento questo re davidico viene presentato come il re ideale, che realizza in nome di Dio una pace duratura (Is 9,1-6); infine egli viene dipinto come un nuovo Davide, capace di restaurare alla fine dei tempi la sovranità universale di Dio (Is 11,1-9). C’è comunque l’attesa di un momento finale della storia umana che sarà caratterizzato da una grande pace diffusa in tutto l’universo. Essa si manifesta mediante rapporti nuovi tra gli uomini, alla base dei quali c’è la giustizia. Non è quindi una realtà imposta con la forza, ma un diverso modo di vivere che scaturisce da un rinnovamento interiore di cui Dio è artefice mediante il re da lui inviato. La pace tra gli uomini determina una riconciliazione degli animali fra loro e con l’uomo e con l’universo inanimato. Il mondo torna così ad essere quel paradiso terrestre in cui l’uomo era stato posto al momento della creazione. Ciò che nella Genesi era messo all’inizio, diventa ora la meta verso la quale Dio conduce l’umanità.

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