giovedì 7 aprile 2016
SE PARLASSI LE LINGUE DEGLI UOMINI E DEGLI ANGELI MA NON AVESSI AMORE..
1 Corinzi 13 : 1-9 Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo. Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla. Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente. L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. L'amore non verrà mai meno. Le profezie verranno abolite; le lingue cesseranno; e la conoscenza verrà abolita; poiché noi conosciamo in parte, e in parte profetizziamo;
La conoscenza autentica delle “cose di Dio” la possono avere solo coloro che Dio rigenera spiritualmente convertendoli a Cristo. Lo Spirito Santo illumina così la loro mente permettendo loro di comprendere ciò che è nascosto a chi è animato solo dallo “spirito del mondo”, cioè “l'uomo naturale” e inconvertito. Delle cose spirituali quest'ultimo potrà al massimo fare solo speculazioni, parlando, di fatto, di cose che non capisce e fraintende. Non c'è individuo più pericoloso di colui che, passando per “esperto di religione”, parla di cose delle quali, in realtà, non ha idea né esperienza alcuna, perché si tratta di cose che devono essere “giudicate spiritualmente”. Prova ne è che quando gli si propongono le dottrine bibliche della grazia questi le considera “pazzia”, cioè cose assurde, “senza senso”.
È simile ad un apparecchio radio che “non riceve” determinate lunghezze d'onda o non le interpreta correttamente e che quindi gli appaiono suoni privi di significato. Per poter ricevere correttamente queste comunicazioni, “l'apparecchio” deve essere adattato, tanto da poter essere “sintonizzato correttamente” sulla “lunghezza d'onda” giusta, quella di Cristo. Ha bisogno di un “decodificatore” appropriato, deve avere “la mente di Cristo” ed allora riceverà e comprenderà correttamente. È così che è messo in grado di “giudicare ogni cosa”, cioè di valutare la realtà dalla prospettiva di Cristo. È vero: chi è “in sintonia” con Cristo, pensa, parla ed agisce spesso “in modo incomprensibile” per “quelli del mondo”, venendo da loro giudicato negativamente ed equivocato. È pure vero che esiste un'intesa istantanea fra le persone nelle quali lo Spirito di Dio ha autenticamente operato rigenerazione. Esse “si riconoscono” anche se si sono conosciute solo da poco, perché, di fatto, sono “sulla stessa lunghezza d'onda”.
È “fenomeno” ricorrente, tanto che si può dire che solo sulla base di questa “consonanza spirituale” si misuri la vera unità dei figlioli di Dio, qualunque possa essere la loro origine. Detto questo, però, bisogna anche osservare come, per la natura stessa dell'uomo e della donna convertito a Cristo, la distinzione fra coloro che ragionano e vivono secondo “lo spirito del mondo” e “gli uomini spirituali” non c'è e non vi sarà mai quaggiù una distinzione chiara ed inequivocabile. Vi sarà sempre una certa qual misura di ambiguità anche “nel migliore fra i credenti”. È pure biblico il fatto che nella persona convertita a Cristo rimane lotta e tensione fra “l'uomo vecchio” e “l'uomo nuovo” innestato in lui, prevalendo ora l'uno e ora l'altro. Solo “lassù” “l'uomo vecchio” sarà del tutto sconfitto. Le categorie dell'Apostolo, quindi, non vanno prese in senso assoluto, ma in senso relativo, “affinché nessuno se ne glori”.
Preghiera. Signore, che la mente di Cristo che per grazia Tu mi hai donato, prevalga sempre di più sulla mentalità mondana che vorrebbe in me prevalere, affinché io testimoni in modo migliore la mia appartenenza a Te,Amen.
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