mercoledì 2 maggio 2018
TEMPO DI RIFLESSIONI - CON GESU'.. Mr.10:32-45
CON GESU' SULLA STRADA DELLA SOFFERENZA
Marco 10:32-45
Mentre erano in cammino salendo a Gerusalemme, Gesù andava davanti a loro; essi erano turbati; quelli che seguivano erano pieni di timore.
Egli prese di nuovo da parte i dodici, e cominciò a dir loro le cose che stavano per accadergli: “Noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà dato nelle mani dei capi dei sacerdoti e degli scribi. Essi lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, i quali lo scherniranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e l’uccideranno, ma dopo tre giorni egli risusciterà”.
Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, si avvicinarono a lui, dicendogli: “Maestro, desideriamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo”. Egli disse loro: “Che volete che io faccia per voi?”. Essi gli dissero: “Concedici di sedere uno alla tua destra e l’altro alla tua sinistra nella tua gloria”. Ma Gesù disse loro: “Voi non sapete quello che chiedete. Potete voi bere il calice che io bevo, o essere battezzati del battesimo del quale io sono battezzato?”. Essi gli dissero: “Sì, lo possiamo”. E Gesù disse loro: “Voi certo berrete il calice che io bevo e sarete battezzati del battesimo del quale io sono battezzato; ma quanto al sedersi alla mia destra o alla mia sinistra, non sta a me concederlo, ma è per quelli per i quali è stato preparato”.
I dieci, udito ciò, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Ma Gesù, chiamatili a sé, disse loro: “Voi sapete che quelli che son reputati principi delle nazioni le signoreggiano e che i loro grandi le sottomettono al loro dominio. Ma non è così tra di voi; anzi, chiunque vorrà essere grande fra voi, sarà vostro servitore; e chiunque, tra di voi, vorrà essere primo, sarà servo di tutti. Poiché anche il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire, e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti”.
di Bruno D’Andrea
In questo brano suggestivo ci sembra quasi di vedere Gesù che sta camminando da Gerico in direzione di Gerusalemme. Sarebbe stato il Suo ultimo viaggio verso la città di Sion. Quella via conduceva alla sofferenza. Egli sapeva ciò che Lo attendeva e conosceva anche quello che avrebbero dovuto subire i Suoi discepoli. Ma Egli non indietreggiò di fronte a quella prospettiva. Cercò di preparare i Suoi per quei tristi momenti, quando si sarebbero trovati soli.
Fissiamo lo sguardo su questo quadro meraviglioso e incoraggiante: un gruppo di uomini sta camminando, Gesù li precede con determinazione; a pochi passi due discepoli discutono fra di loro, mentre gli altri rimangono un pò indietro. (Ci sono sempre quelli che seguono il Maestro da vicino mentre gli altri stanno più lontano). Essi intuivano il pericolo che si avvicinava, anche se non comprendevano tutto ciò che stava per accadere. Mentre camminavano forse incrociavano gli sguardi della gente che li osservava con disprezzo.
La perplessità e la paura distoglievano le loro menti dalle cose più importanti: l'imminente sofferenza di Gesù e quel che sarebbe accaduto a loro stessi.
Ma durante il cammino Gesù li precede dicendo: "Non abbiate timore", assicurando loro che la vittoria non sarebbe sfuggita, se pur in mezzo a mille difficoltà.Si fermò per rispondere agli interrogativi e insegnar loro la via della sofferenza per essere certi di sedere un giorno con Lui nella gloria. Non si dimenticò di affermare: io avrò completa vittoria, la sofferenza immensa non durerà per sempre, voi parteciperete alla mia vittoria; dunque coraggio! Andiamo avanti". In questo cammino di sofferenza, "lo andrò avanti, vi sarò sempre vicino, vi guiderò, vi sosterrò e vi fortificherò". Quando anche noi stiamo percorrendo la via della sofferenza, non ci abbattiamo né scoraggiamo. Guardiamo avanti! Non c'è cosa più incoraggiante del vedere il nostro Maestro
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