giovedì 9 luglio 2015

QUANTI PROBLEMI NELLA VITA !

Galati 6: 1/6 Fratelli, qualora uno venga sorpreso in qualche colpa, voi che avete lo Spirito correggetelo con dolcezza. E vigila su te stesso, per non cadere anche tu in tentazione. Portate i pesi gli uni degli altri, così adempirete la legge di Cristo. Se infatti uno pensa di essere qualcosa mentre non è nulla, inganna se stesso. Ciascuno esamini invece la propria condotta e allora solo in se stesso e non negli altri troverà motivo di vanto: ciascuno infatti porterà il proprio fardello. Chi viene istruito nella dottrina, faccia parte di quanto possiede a chi lo istruisce. Quanti problemi nella vita, ma ognuno pensa al più importante nella propria vita. Quindi, le persone più anziane pensano naturalmente al proprio stato di salute, il cuore, il fegato o a qualche altro organo che non funziona tanto bene. E questi sì che sono problemi! Per i giovani si tratta invece della «ragazza» o del «fidanzato» riunirsi per stabilire come trascorrere la sera . Così ad ognuno il suo problema. Ma sono certo che spesso trascuriamo il vero, “più grande problema della nostra vita” “ il nostro stato di colpa davanti a Dio”. A volte, mi rendo conto che per molti di noi è difficile capire questo messaggio .Voglio sottoporVi un passaggio di una lettura di qualche tempo fa: Immaginate che ognuno di noi porti sin dalla nascita un collare di ferro intorno al collo. A questo collare è attaccata una catena alla quale viene aggiunto un anello ogni volta che si pecca. Un pensiero cattivo, un nuovo anello. Rispondo sfacciatamente a un mio caro, un altro anello. Ho parlato male del vicino, ancora un anello, una giornata senza pregare, come se Dio non esistesse, un altro anello. Falsità e menzogna, ancora un anello. Riflettete un po': quanto è lunga la catena che ci trasciniamo dietro. Mi capite? E' la catena dei nostri peccati. Davanti a Dio siamo colpevoli, questo è certo. E' una realtà anche se non vediamo la catena.La catena c’è , e ce la trasciniamo dietro, lunghissima. Spesso gli uomini non riescono ad essere veramente allegri e felici. La causa, ci portiamo appresso la catena dei nostri peccati. Nessuno può toglierci questa catena . Neppure Dio. Dio è giusto: «Quello che l'uomo avrà seminato, quello pure mieterà.»Ma il Signore nella sua immensa Misericordia ha mandato il Salvatore.Gesù! Lui è l'unico che possa risolvere il più grande problema della nostra vita: lui è morto per il nostro peccato. Con la sua morte ha pagato per noi, ecco perché è in grado di togliere la mia e la tua catena di peccati. Soltanto lui può farlo. Sapere di essere stato perdonato dai peccati per me è stata una vera liberazione. E’ importante sapere di morire avendo ricevuto il perdono dei peccati. Entrare nell'eternità portando con noi tutte le nostre colpe,sarebbe terribile. Conosco delle persone che tutta la vita hanno detto: «lo sono buono, sono giusto, non ho mai fatto nulla di male.» Un giorno dovranno lasciare l'ultima mano amica, e allora scopriranno che la barca della loro vita naviga sull'oscuro fiume dell'eternità, incontro a Dio! Non hanno potuto portare nulla con sé: né la casetta, né il conto in banca,nulla, soltanto le loro colpe. Così si va incontro a Dio. E' terribile. Eppure la morte degli uomini è questa. Forse voi dite che in fondo muoiono tutti così. Ma Cristo Gesù offre il perdono dei peccati! Questa è la più grande liberazione che ci possa essere offerta. Un cantico descrive bene questa liberazione: I nostri peccati son perdonati. Ecco la parola di vita: Nel nome di Gesù siamo liberati. Oggi stesso! Ci aspetta. Diciamogli: «Signore, la mia vita è tutta sciupata e piena di colpa. Non ho mai voluto ammetterlo, anzi, ho sempre parlato bene di me. Ma ora pongo la mia vita davanti a te. Voglio credere che il tuo sangue cancella tutti i miei peccati.» Il perdono dei peccati è una cosa meravigliosa. Leggevo ancora, di un uomo vissuto nel XVII secolo in Inghilterra . Egli trascorse lunghi anni in carcere a motivo della sua fede. (E' sempre stata così. Accanto alla Parola di Dio le prigioni sono la cosa più stabile di questo mondo.) E in prigione quest’uomo scrisse un libro bellissimo che ancora oggi è di grande attualità. In esso descrive la vita del cristiano come un pellegrinaggio pieno di pericoli, ma avventuroso. La trama è questa. Un uomo vive in una città chiamata «Mondo». Ad un tratto diventa inquieto e constata: «C'è qualcosa che non funziona. Non ho la pace. Sono infelice. Dovrei andarmene da qui.» E ne parla con sua moglie. Questa obietta: «Hai un esaurimento nervoso. Dovresti riposarti.» Ma il riposo non gli giova. L'inquietudine rimane e un bel giorno se ne convince: «Non serve a niente. Devo uscire da questa città.» E fugge. Appena comincia a camminare si accorge di avere un carico sulle spalle. Vuole liberarsene, ma non ci riesce. Fino a quel momento non aveva mai sentito tanto questo peso. Era qualcosa di naturale. Però man mano che si allontana dalla città «Mondo» il carico diventa sempre più pesante. Infine non riesce quasi più ad avanzare. A fatica sale un sentiero di montagna. Non ce la fa più sotto quel peso. Giunge a una svolta e davanti a lui appare una croce. Quasi svenuto cade davanti a quella croce e aggrappandosi la guarda. In quell'istante sente come il peso si stacca da lui e precipita con fracasso nell'abisso. Questa è una stupenda immagine di ciò che l'uomo può sperimentare dinanzi alla croce di Gesù Cristo. Se guardo in alto vedo l'Agnello di Dio, Per me sanguinò e morì al posto mio. Perdono delle mie colpe significa che il Salvatore ha pagato per me, che ha tolto la mia catena di peccati. Sono libero del mio peso. Gesù Cristo è l'unico che ci può donare questo: il perdono dei peccati. Infine: Galati 6: 7/10 Non vi fate illusioni; non ci si può prendere gioco di Dio. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato. Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna. E non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo, a suo tempo mieteremo. Poiché dunque ne abbiamo l'occasione, operiamo il bene verso tutti, soprattutto verso i fratelli nella fede.

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