lunedì 28 settembre 2015

MENZOGNE : ( Ultima Parte)

Oltre alle menzogne sul sesso illecito e sulle sue conseguenze, ci sono anche le menzogne sulle soluzioni. “È solo Dio che deve guarirmi dalla fissa per il sesso, tocca a lui farlo”. “La soluzione è sforzarmi di essere santo”. “Devo fingere che ciò che provo sessualmente non esista”. "La tentazione è troppo forte, per cui è impossibile e inutile resistere". “Sono troppo debole e la carne ha la meglio”. “Dio non potrà mai perdonarmi”. “Sono fatto così”. “È il Diavolo a farmi fare queste brutte cose”. “So quando è ora di fermarsi e posso farlo quando voglio”. “Per superare i miei problemi basto io”. “È colpa del mio vissuto, non colpa mia”. Queste presunte soluzioni sono menzognere, e spesso deludenti. La soluzione vera, quella giusta, è ancora una volta indicata nel brano biblico di (1Ts 4:3-8): “Dio ci ha chiamati non a impurità, ma a santificazione. Chi dunque disprezza questi precetti, non disprezza un uomo, ma quel Dio che vi fa anche dono del suo Santo Spirito” (vv. 7,8). Si tratta quindi di: Non dimenticare qual è lo scopo della nostra vita. Non dimenticare che nel credente c’è lo spirito santo di Dio. Sarebbe semplicemente assurdo pensare che dopo essere stati purificati dal sangue di Cristo Gesù, si possa continuare a peccare. “Quale sarà la conclusione? Che dobbiamo restare nel peccato affinché sia più abbondante la grazia di Dio? No di certo! Noi che siamo morti al peccato, come potremmo ancora vivere in esso? Vi siete dimenticati che il nostro battesimo, unendoci a Cristo, ci ha uniti alla sua morte? Per mezzo del battesimo che ci ha uniti alla sua morte, siamo dunque stati sepolti con lui, affinché, come Cristo è risuscitato dai morti mediante la potenza gloriosa del Padre, così anche noi vivessimo una nuova vita. Infatti, se siamo stati totalmente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con una risurrezione simile alla sua. Una cosa sappiamo di certo: l’uomo vecchio che è in noi ora è stato crocifisso con Cristo, per distruggere la nostra natura peccaminosa e liberarci dal peccato. Colui che è morto è libero dal dominio del peccato. Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che vivremo con lui, perché sappiamo che Cristo, risuscitato dai morti, non muore più: la morte non ha più potere su di lui. Quando egli morì, morì nei confronti del peccato una volta per sempre, ma ora vive, e vive per Dio. Così, anche voi, consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, con Cristo Gesù. Il peccato non abbia dunque più potere su di voi. Anche se dovete ancora morire non ubbidite più ai suoi desideri perversi. Non trasformatevi in strumenti di male al servizio del peccato. Offritevi invece come strumenti di bene al servizio di Dio, perché siete come uomini che sono tornati dalla morte alla vita. Il peccato non avrà più potere su di voi”. – (Rm 6:1-14), PdS. Perché mai dovremmo abbandonarci a un comportamento autodistruttivo? “Anche noi, dunque … deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta” (Eb 12:1,2). Come Paolo, possiamo nutrire i giusti pensieri nella giusta prospettiva: “A dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto; io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo” (Flp 3:8). Quando si ha e si nutre il desiderio di conoscere Yeshùa, non c’è spazio per desideri illeciti. Se poi abbiamo in mente la radiosa meta finale, non ci fermeremo lungo la strada per essere sviati dal nostro percorso. “Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi. Poiché siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo”. – (1Cor 6:19,20). Come opera il santo spirito di Dio in noi? È sufficiente una preghiera per acquisire la santità? Possono sparire magicamente di colpo i pensieri e i desideri immorali che possono coglierci? La verità, la triste realtà, è che noi tutti viviamo nel mondo corrotto dal peccato e il nostro stesso corpo carnale prova desideri carnali. Tale verità include il fatto che il credente è impegnato in una battaglia spirituale contro le malefiche forze sataniche, “il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti” (Ef 6:12). Vincere nella lotta contro la tentazione implica che collaboriamo con lo spirito di Dio, non che ce ne stiamo passivi. Ciò è chiaramente espresso da Paolo: “Voi fate conto di essere morti al peccato, ma viventi a Dio, in Cristo Gesù. Non regni dunque il peccato nel vostro corpo mortale per ubbidire alle sue concupiscenze; e non prestate le vostre membra al peccato, come strumenti d’iniquità; ma presentate voi stessi a Dio, come di morti fatti viventi, e le vostre membra come strumenti di giustizia a Dio”. –(Rm 6:11-13). In altre parole, dobbiamo dimostrare di essere dalla parte di Dio e di voler fare ciò che è giusto. Lo spirito divino inizia a dare i suoi effetti quando ci troviamo nella condizione di averne bisogno. “Siete così insensati? Dopo aver cominciato con lo Spirito, volete ora raggiungere la perfezione con la carne?”, “Camminate secondo lo Spirito e non adempirete affatto i desideri della carne” (Gal 3:3;5:16). La fede sta proprio nell’aver fiducia in Dio e nel contare sulla forza del nostro onnipotente Dio. “Rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfarne i desideri” (Rm 13:14). In questo passo non viene negato che nel credente possano sorgere desideri malsani, ma è detto come non prestare attenzione a essi. La battaglia continua; non sempre si vincerà, a volte si cadrà. Tuttavia si tratta di un processo in divenire: più assomiglieremo a Yeshùa, più ci rivestiremo di lui, più impareremo a essere maggiormente vincitori. Occorre essere realistici. Dio ha creato l’essere umano sessuato. Il desiderio sessuale è in sé un attributo meraviglioso che Dio ci ha donato, provvedendo il modo di trarne grande piacere nella gioia dell’intimità coniugale. Con l’ingresso del peccato nel mondo ci fu una degradazione, così che ora il nostro modo di comportarci sessualmente rivela se scegliamo di seguire la via di Dio oppure quella egoistica, “perché la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; sono cose opposte tra di loro; in modo che non potete fare quello che vorreste”. – (Gal 5:17). Occorre essere realistici, sapendo che se si rifiutavo le direttive di Dio in campo sessuale, si rifiuta Dio stesso per aver in cambio un piacere immediato ma molto temporaneo. Se ci capita malauguratamente di cadere in tentazione, sappiano che “se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi” e che “se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità” (1Gv 1:8,9). “Avviciniamoci [a Dio] con cuore sincero e con piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi di quell’aspersione che li purifica da una cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura”. –(Eb 10:22). Occorre essere realistici. Se occupiamo la nostra mente con i pensieri di Dio, siamo sulla strada giusta: “Ho conservato la tua parola nel mio cuore per non peccare contro di te” (Sl 119:11). Yeshùa stesso fu sottoposto a tentazioni, ma la sua mente era impregnata della parola di Dio, così che le respinse citando le parole della Scrittura (Mt 4:1-11). La Sacra Scrittura è “la spada dello Spirito, che è la parola di Dio” (Ef 6:17), nostra arma nel combattimento spirituale. Occorre essere realistici. Da soli non ce la facciamo. Abbiamo bisogno di rivolgerci a Dio e di confidare nel suo aiuto. “Pregate di non entrare in tentazione” (Lc 22:40). “Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili; e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio”. – (Rm 8:26,27). Occorre essere realistici, non contando sulla nostra sola capacità di resistere alla tentazione. L’autocontrollo ci è richiesto, ma ciò è possibile solo quando permettiamo allo spirito di Dio di avere controllo su di noi. “Siate ricolmi di Spirito”. – (Ef 5:18). Occorre essere realistici e sapere che praticare la fede può significare a volte essere disposti a subire dei disagi per qualche tempo invece di abbandonarsi a un piacere immediato che in ogni caso è solo di breve durata e ci lascia il disagio ben più fastidioso di una coscienza turbata. Mosè preferì “essere maltrattato con il popolo di Dio, che godere per breve tempo i piaceri del peccato”. – (Eb 11:25). Dio ci ha dato il modo per fuggire qualunque tentazione: “Nessuna tentazione vi ha còlti, che non sia stata umana; però Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via di uscirne, affinché la possiate sopportare”. – (1Cor 10:13). “Chi pensa di stare in piedi guardi di non cadere” (1Cor 10:12). Non è davvero il caso di sentirci così forti da cacciarci in situazioni in cui dovremo far fronte a una tentazione. Occorre stare sempre in guardia.

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